La valle dell’Adige è da sempre la via d’ingresso del Nord Europa, che scendendo dal passo Resia e dal passo del Brennero (in quest’ultimo caso lungo la val d’Isarco) e passando per Bolzano e Trento entra in val Padana raggiungendo Verona, per proseguire poi lambendo Rovigo fino alla foce nell’Adriatico di Rosolina Mare.

Questa caratteristica di “porta d’Europa” è rimasta tale anche per la mobilità ciclistica: la ciclovia dell’Adige è infatti quella che porta il mondo germanico in sicurezza e bellezza ambientale prima nel cuore del Nord Italia e poi fino alle spiagge adriatiche, a due passi da Chioggia e dunque a portata sia di Venezia che del Delta del Po; e insieme alle ciclovie del Brenta e del Piave costituisce gli assi portanti della rete cicloturistica veneta lungo le grandi direttrici fluviali.

La parte alta della ciclovia dell’Adige corre all’interno delle alte pareti rocciose della valle scavata in milioni di anni dal corso del fiume, con tratti di grande suggestione ambientale. Circa 20 km a nord di Verona gli alti muri di roccia sfumano improvvisamente e il fiume entra nella pianura, diventando via via più placido fino alla foce adriatica.

Il tratto veneto della ciclovia dell’Adige è lungo circa 210 km, e in questa descrizione lo proponiamo in quattro tappe:

1. dal confine trentino di Borghetto d’Avio a Verona (48 km);

2. da Verona a Legnago (55 km);

3. da Legnago a Rovigo (49 km);

4. da Rovigo a Rosolina Mare (57 km).

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