RV 9 - BRENTA VENETO

DALLA VALSUGANA ALLE VILLE VENETE DELLA RIVIERA

TAPPA 2

(Cittadella - Stra, 47 km)

L’itinerario proposto è da leggere in continuità con quello della prima tappa del Brenta veneto, che da Primolano conduce a Cittadella e che da nord proviene dai laghi di Levico e Caldonazzo. Il fiume Brenta, o “la Brenta” come viene comunemente denominato dai locali, funge da filo conduttore per l’intero corridoio, quasi come un lungo segnavia. Anche se nella realtà alcuni tratti del tracciato corrono ancora distante dal fiume, l’impegno delle amministrazioni locali e regionali fa ben sperare per il completamento dell’itinerario in tempi brevi. Un altro elemento distintivo dell’itinerario è quello legato alla presenza di alcune ville patrizie tra le più imponenti e importanti del Veneto. Le famiglie Contarini e Pisani hanno voluto lasciare il segno del loro secolare potere all’interno della Repubblica della Serenissima e l’acquisizione al patrimonio pubblico delle loro proprietà consente oggi al viaggiatore di immergersi completamente nell’atmosfera di allora. Il percorso è adatto a tutti ed è segnalato solo in parte; la tramatura stradale nella prima parte del percorso, che deriva dalla centuriazione romana, consente un rapido recupero del tracciato anche in caso di comprensibile disattenzione.


L’itinerario nasce dal centro storico di Cittadella, precisamente in piazza Pierobon davanti al Duomo consacrato ai santi Donato e Prosdocimo, patroni della città. La chiesa presenta al suo interno affreschi di epoca medievale e rinascimentale tra cui un ciclo di Jacopo Bassano. Molto interessante anche il contiguo museo recentemente rinnovato. Si lascia il centro percorrendo via Indipendenza ed usciti dalla porta Vicenza si svolta subito a sinistra per via Riva IV Novembre, costeggiando i bastioni della città, per poi girare a destra per via Verdi in direzione sud e giungere all’intersezione con via Cà della Nave (km 1,3). Si prosegue ancora a sinistra lungo la ciclabile e poi a destra, sempre su ciclabile, lungo Borgo Padova. Poco più avanti, sulla destra, è possibile ammirare la seicentesca villa Cà Nave e l’oratorio dedicato al Salvatore, con all’interno affreschi tardo seicenteschi attribuiti al pittore francese Louis Dorigny, vissuto a lungo tra Venezia e Verona; più avanti si supera un passaggio a livello, si svolta a destra per via Beltramina (km 2,0) e si percorre il lungo rettilineo fino a sottopassare la strada statale SS47, in piena zona industriale. Dopo aver girato a sinistra per via Beltramina sud (km 3,0) il paesaggio cambia e si pedala in un territorio prevalentemente agricolo, seguendo la strada anche quando questa cambia sovente di direzione. Al successivo incrocio (km 4,5) si prende a destra via Vignale e più avanti a sinistra via Capitello che si seguirà fino all’incrocio con viale Borromeo (km 5,4) all’altezza dell’oratorio quattrocentesco di Santa Maria delle Grazie, al cui interno si conservano importanti affreschi attribuiti ad un giovane Mantegna, nato poco distante da questo luogo. Si prosegue a destra e subito a sinistra per via Campanello, che poi diventa via Bocchiero, fino all’incrocio con la SP27 (km 9) a poca distanza dal ponte sul Brenta di Carturo, per raggiungere il quale bisogna prendere la provinciale sulla destra. Dopo il ponte si svolta a sinistra per una stradina sterrata entrando nella parte più propriamente naturalistica del percorso, si percorre un lungo rettifilo e poi si segue via Pastorizia in direzione sud. All’incrocio successivo si svolta a sinistra costeggiando il corso del Brenta e al km 11,9 si tiene la destra, ancora su sterrato fino a raggiungere via Carbogna. Trattandosi di incroci tra strade non asfaltate bisogna prestare molta attenzione, se si dovesse perdere la deviazione comunque poco male, si prosegue lungo il corso del fiume e si recupera via Carbogna, sulla destra, al primo incrocio utile dopo circa 800 metri. All’ultima rilevazione chilometrica la strada torna asfaltata e l’orientamento risulta più agevole: poco dopo non perdere a sinistra la deviazione per via Santa Colomba, strada che seguiremo fino al suo innesto con la SP 94 (km 14). Lungo il percorso, sulla sinistra, si trova un’antica pieve medievale, già dedicata al monaco benedettino San Colombano, più volte riedificata. Sulla strada provinciale SP94 si svolta a sinistra e poco dopo, all’innesto con via Basse, troviamo una ciclopedonale che continua poi su via Garibaldi fino al km 15,6 dove gireremo a sinistra per via Vittorio Emanuele II. Siamo ormai all’ingresso del centro di Piazzola sul Brenta: poche decine di metri e sulla destra si trova una bella ciclabile che raggiunge via Dante, teniamo la sinistra e proseguiamo oltre passando davanti al Duomo (eretto nel 1914) e raggiungendo il fronte di Villa Contarini (km 16,5). La villa sorge sui resti di un antico castello costruito intorno all’anno Mille dalla famiglia Del Dente. Nella seconda metà del seicento Marco Contarini, procuratore di San Marco, la cui famiglia ne ereditò la proprietà, ampliò la dimora rurale fino a farla diventare l’attuale reggia. (La villa è visitabile su prenotazione, il parco di circa 45 ettari è aperto con orari variabili a seconda della stagione, info www.villacontarini.eu). Si prosegue oltre costeggiando il fronte nobile dell’edifico e seguendo via Contarini, al km 16,9 di svolta a destra per via Malta (è presente una buona segnaletica) e si tiene la strada in mano destra fino a via Basse dove gireremo a sinistra sulla ciclopedonale, si prosegue lungo la via e al km 18 si vira decisamente a destra per via Verdi. La strada sottopassa la ciclabile regionale Treviso-Ostiglia (è ovviamente presente l’innesto con la stessa), continua verso sud e al successivo incrocio (km 18,7) piega a sinistra in direzione del fiume. Dopo circa 300 metri si svolta a destra per un sentiero sterrato non particolarmente curato, per raggiungere dopo un chilometro via argine basso, una stradina asfaltata che corre piacevolmente in mezzo ai campi coltivati. All’incrocio successivo si gira a sinistra e poi a destra su via delle Volte seguendo la segnaletica dell’itinerario del Brenta che abbiamo già visto in precedenza. Si continua sulla sinistra su via Argine in un bel contesto rurale fino al cimitero di Vaccarino, dove si svolterà a destra per una bella ciclabile raggiungendo in breve via Tremignon-Vaccarino. Si prosegue sulla sinistra e si supera, con un attraversamento semaforizzato, il successivo incrocio con la SS47 (prestare molta attenzione) per poi proseguire poco dopo sulla sinistra per via dei Savonarola (km 23,7), strada che lasceremo, piegando a destra, all’altezza della seicentesca villa Trieste-De Benedetti (visita solo esterna). L’itinerario, attraverso una piacevole strada a traffico limitato, via Monte Grappa, e poi su pista ciclabile. raggiunge in breve il centro di Limena (km 27,3) superando il canale Brentella, opera realizzata nei primi anni del 1300 per rifornire d’acqua potabile la città di Padova. Si prosegue ora sulla sinistra lungo il canale, toccando il parco di Punta Speron e continuando poi lungo il fiume per un breve tratto. Al ponte successivo si passa sull’altra sponda grazie ad una utilissima passerella aggettante e si gira subito a destra (km 28,2) imboccando l’ampia ciclopedonale sterrata che corre lungo il fiume per diversi chilometri fino alla destinazione finale. L’aspetto preminente di questa parte dell’itinerario è senza dubbio quella naturalistico, senza trascurare il fatto che si pedala in sicurezza in un contesto piacevole e per lo più silente. Solo quando la ciclabile costeggia i pochi centri abitati, l’infrastruttura assume una connotazione urbana. È il caso del passaggio a Mejaniga, quando il Muson dei Sassi sfocia nel Brenta (km 35,8), e in maniera minore a Cadoneghe. La ciclabile termina la propria corsa all’altezza della via Noventana (km 45,6) prosegue in direzione Stra lungo via IV novembre e, dopo aver superato sulla destra la grande chiusa, lungo via Riviera Naviglio. Prima di arrivare davanti al nuovo Municipio di Stra, in via Roma, si può scorgere sulla sinistra, al di là del ponte, la settecentesca villa Foscarini Rossi opera dei famosi architetti Scamozzi, Contini e Jappelli. Di fronte a villa Loredan, sede del comune, si può infine ammirare la celeberrima villa Pisani, realizzata a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimelica e Francesco Maria Preti. La villa, sede del museo nazionale con opere d’arte e arredi del XVIII e XIX secolo, conta 168 stanze e un parco di circa 14 ettari (info: www.villapisani.beniculturali.it).

Cittadella - porta Bassano

Piazzola sul Brenta - villa Contarini

Vaccarino - villa Trieste

Stra - villa Pisani

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