RV 9 - BRENTA VENETO

DALLA VALSUGANA ALLE VILLE VENETE DELLA RIVIERA

TAPPA 1

(Primolano - Cittadella, 35 km)

Questa prima tappa del nostro itinerario del Brenta veneto parte da Primolano, località del comune di Valbrenta posta sul confine regionale con il Trentino, e passando per Bassano del Grappa continua fino alla città murata di Cittadella. Il percorso, sostanzialmente pianeggiante e adatto a tutti, si svolge fino a Bassano su un tracciato in gran parte in sede propria nelle immediate vicinanze del corso del Brenta, per poi spostarsi un po’ verso est su strade secondarie a basso traffico e tratti in sede propria fino all’ingresso in Cittadella. Il fondo è per lo più asfaltato, con qualche tratto di buono sterrato.


Il punto di partenza del nostro itinerario è presso la stazione ferroviaria di Primolano, stazione di confine dell’impero austroungarico fino al 1918. La cittadina è raggiungibile via ferro con i regionali della linea Bassano-Trento gestita dalla Provincia Autonoma di Trento. Per gli appassionati del genere, nella vecchia rimessa locomotive del paese, è attivo un piccolo Museo ferroviario, gestito dall’associazione SVF (Società Veneta Ferrovie), dove sono conservati alcuni vagoni d’epoca e una locomotiva a vapore rimessa a nuovo, oltre ad altro interessante materiale. Lasciato il museo si attraversa tutto il paese in direzione sud, percorrendo prima via Circonvallazione, a dispetto del nome assolutamente priva di traffico, e successivamente via Quattro Cantoni. Quest’ultima sovrappassa la SS47 e poco dopo anche il fiume Brenta, planando sulla strada provinciale 76 che conduce a Enego. Si svolta a destra, ma si tiene subito la sinistra, per una stradina che poi sottopassando la SP76 diventa una bella pista ciclabile (km 2,0). Dopo aver superato le suggestive gole del fiume, la pista termina all’altezza di via Sbarra, la strada ponte che supera il Brenta, all’altezza di un noto ristorante (km 5,4). Il nome della via ricorda lo sbarramento di confine dove sorgeva Forte Tombion, costruito dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia (1866), di cui restano importanti lacerti lungo la statale. Si prosegue in destra Brenta superando numerose piccole frazioni con le caratteristiche case in sasso, per arrivare a Valstagna (km 16,3), località molto suggestiva sulle rive del fiume. Nella chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate, eretta nel 1919, in luogo della precedente chiesa distrutta durante il primo conflitto mondiale, è possibile ammirare una Pala d’altare raffigurante la Natività, di Francesco Bassano il vecchio, realizzata nel 1528. Si continua sempre su strada, con traffico accettabile, per giungere dopo poco (km 18,1) all’ingresso delle grotte di Oliero (visitabili in alcuni periodi dell’anno), un sistema carsico tra i più singolari in Europa, che raccoglie le acque provenienti dal sovrastante altopiano di Asiago dando origine al torrente Oliero. All’altezza della chiesa dello Spirito Santo, eretta nel 1736 in stile barocco, e al cui interno vi è un’altra pala del Bassano raffigurante la Pentecoste realizzata nel 1523, si lascia la strada carrabile e si riprende la ciclabile del Brenta per poco meno di 4 km, per poi innestarsi sulla “Campesana” dopo l’abitato di Campolongo sul Brenta (km 22,5). In attesa dei cantieri per il completamento della pista in sinistra Brenta, nel comune di Solagna l’itinerario prosegue su strada raggiungendo Campese (km 24,8) dal centro del quale è possibile deviare, per avvicinarsi all’acqua, per Contrà Fietto e via Brenta e rientrare sulla provinciale 73 su via Viazzola. Con la bici adatta si potrebbe anche proseguire oltre via Brenta in direzione Bassano, impegnando un ampio percorso pedonale sterrato e rientrare subito dopo la galleria parietale a sud di Campese (km 26,3). All’altezza di Villa Angarano (km 28,2) si lascia la provinciale e si svolta a sinistra per Contrà Corte Sant’Eusebio attraversando ampi spazi verdi già alla periferia di Bassano del Grappa. La villa (visibile solo dall’esterno) fu progettata ed iniziata dal Palladio, e per questo inserita nella lista dei beni UNESCO, è stata poi completata nel Seicento da Baldassare Longhena. Si prosegue ora su via Fontanelle e successivamente su via Volpato, per rientrare per via Colombare nuovamente sulla provinciale, questa volta in ambito urbano, al chilometro 30,0 dell’itinerario. Si svolta a sinistra e, percorse poche decine di metri, si gira ancora a sinistra verso il restaurato Ponte degli Alpini (km 30,4), da percorrere con bici a mano, e il centro storico di Bassano del Grappa. Dopo il ponte l’itinerario svolta subito a destra per via Ferracina, che diventa poi Campo Marzio ed infine Mure del Bastion, per uscire poi dal centro storico, svoltando a destra per vicolo Bastion e attestarsi sulla circonvallazione esterna (km 31). (Bassano meriterebbe una visita approfondita vista la ricchezza storico-artistica di cui è dotata; per una visita a volo d’uccello, oltre al palladiano Ponte Vecchio, che abbiamo già attraversato, la cui ultima ricostruzione risale al 1966, da non perdere la chiesa di San Francesco, in stile romanico, nel cui convento è ospitato il museo Civico ed il Duomo di Santa Maria in Colle, citato già prima del 1000, situato nella prima cinta muraria della città, nella parte alta.) L’itinerario riparte dal vicolo Bastione e, attraversata la circonvallazione su passaggio semaforizzato, si svolta a sinistra per viale XI Febbraio. Poco dopo si gira a destra attraversando piazza Paolo VI, praticamente un parcheggio, per imboccare sulla sinistra la ciclabile lungo via Ognissanti. Al km 32,0 si tiene la sinistra e si percorre Strada Santa Croce per circa 600 metri, poi all’incrocio con via Rosmini si svolta a sinistra su ampia pista ciclabile ed alla successiva rotatoria si prende a destra per via Cà Dolfin, sempre su ciclabile protetta. Si prosegue dritti avendo cura di prestare attenzione al successivo innesto con la Colombo (km 33,7), la rotatoria non sembra particolarmente amica dei ciclisti, mentre una volta imboccata nuovamente via Cà Dolfin, si ritrova sulla sinistra la “solita” ciclabile, che tuttavia mostra i segni del tempo. Il percorso protetto termina dopo l’attraversamento, su piani sfalsati, della autostrada Pedemontana e prosegue nella stessa direzione fino al termine della strada (km 36,2) proprio di fronte al parco della settecentesca villa Dolfin Boldù (non visitabile) in comune di Rosà. Si prosegue svoltando a destra sulla ciclabile lungo la SP58 e dopo circa 700 metri si prende a sinistra una stradina a traffico limitato, via Livelloni. Più avanti la stradina diventa sterrata e successivamente solo ciclopedonale. Siamo nell’ambito della roggia Dolfina dove il Consorzio di Bonifica Brenta ha effettuato negli anni alcuni interventi di recupero ambientale e di ripristino dei manufatti idraulici: il risultato è assolutamente stupefacente. L’itinerario, a valenza naturalistica, termina in via Borromea (km 38,8) e prosegue sulla sinistra per poche decine di metri per poi svoltare a destra per via Dalmazia, un’antica strada interpoderale, ora asfaltata, il cui transito è consentito solo alle bici e agli autorizzati. Nella parte terminale si attraversa la zona artigianale di Brega, si supera la strada omonima e si prosegue diritti per via Cà Baseggio fino al termine della strada, all’incrocio con la SP54 (km 41,5). Si attraversa la provinciale e si prosegue nella stessa direzione prima si via Casona e poi su via Battistei, al km 43,5 si svolta a sinistra per via Campagna Tron, una stradina immersa nella campagna, poi a destra per via del Tron e ancora a sinistra per via Postumia di Ponente, SP24. Dopo pochi metri si imbocca a destra via Casaretta, si sovrappassa comodamente la tangenziale proseguendo oltre mantenendo la via, anche quando la stessa piega sulla sinistra. All’incrocio successivo si prosegue dritti su via Europa, sottopassando la nuova SS47 “del Santo” per piegare poi a sinistra per via Asiago (km 48,0). Alla successiva rotatoria si tiene la destra, ciclabile lato sinistro, su via Brentella e si prosegue fino all’incrocio con via Borgo Bassano. Siamo ormai in vista del centro di Cittadella: sullo sfondo la porta Bassano che si raggiunge con una bella ciclabile in mano sinistra. La porta Bassano, con il mastio di 30 metri, era l’elemento più importante e più grande dell’intera cinta muraria, quasi un fortilizio autonomo con la casa del capitano, locali per la guarnigione e molto altro. La difesa era garantita da ben 5 porte e un ulteriore fosso di guardia che lo separava anche dall’interno della città. Superata la porta si arriva velocemente nel centro di città, in piazza Pierobon, su cui si affaccia il settecentesco Duomo dei Santi Prosdocimo e Donato. All’interno opere di Leandro da Bassano, Lattanzio Quarena e altri. Pure interessante l’adiacente museo che conserva autentici capolavori.

Primolano - la ciclabile del Brenta

Il Brenta

Bassano del Grappa - ponte degli Alpini

Cittadella - cinta muraria e bastioni

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