RV 14 - DA VENEZIA ALLA PEDEMONTANA

DALLA SERENISSIMA SULLA "CICLOVIA DELLA REGINA CORNARO"

(Venezia - Asolo, 79 km)

Questo itinerario porta dal centro storico di Venezia fino alla pedemontana veneta, con punto di arrivo la splendida Asolo. Il percorso, di grande interesse artistico e ambientale, risale l’entroterra veneto lungo i corsi del Dese e del Muson passando per Scorzè, Piombino Dese e Castelfranco Veneto e percorrendo anche un tratto dell’ex ferrovia Treviso-Ostiglia; il filo rosso che lo lega in più punti è quello della figura della “Regina Cornaro”, al secolo Caterina Corner, straordinaria figura di nobildonna veneziana che, a cavallo del XV e XVI Secolo, fu prima regina di Cipro e poi, per decreto della Serenissima, signora di Asolo con gli stessi poteri del doge, nonchè illuminata mecenate dei migliori talenti artistici e letterari del Veneto dell’epoca. Il tracciato, adatto a tutti, è misto di strade secondarie a basso traffico e tratti in sede propria, asfaltati o sterrati in buono stato.


Il nostro punto di partenza è a Venezia, davanti al ponte della Costituzione, in piazzale Roma. La direzione non può che essere quella verso la terraferma, agevolata dopo circa 300 metri dalla presenza di una suggestiva ciclabile a sbalzo che per circa 1,2 km guarda la laguna in direzione sud. Al termine della passerella la ciclabile prosegue fino alla località detta dei Pili (km 4,2; il nome è dato dalla presenza di due grandi pili posti proprio all’imbocco del grande ponte il giorno dell’inaugurazione, 25 aprile 1933) su quello che era il marciapiede di servizio del ponte translagunare. Le due opere in marmo presentano dal lato della terraferma due grandi leoni alati ispirati ai “Leoni di Traù” abbattuti con la dinamite qualche mese prima. Il percorso prosegue sulla nuova ciclabile che lambisce la zona industriale di Porto Marghera, per raggiungere in breve tempo il sottopasso ferroviario di fronte al VEGA (km 6,8) dove, all’uscita, si prende a sinistra in direzione ovest e, mantenendo il senso di marcia, si incrocia la parte terminale di via Cappuccina e poi, a sinistra, la stazione ferroviaria di Mestre (km 9,2). Proseguendo nella stessa direzione si giunge, sulla destra, ad un comodo sottopasso ciclopedonale, superato il quale si prosegue, nell’unica direzione possibile, fino ad incrociare via Miranese (km 10,2). Si costeggia, su ampia ciclopedonale, la novecentesca Villa Ceresa (ora privata) con ampio parco pubblico, e al primo attraversamento si passa nel lato nord della strada per impegnare una lunga corsia ciclabile monodirezionale. Al km 11,4 si stacca, sulla destra, un’ampia ciclabile realizzata sul sedime del vecchio tracciato ferroviario della ferrovia Bassano-Venezia, prima che questo venisse deviato per il vicino comune di Spinea. Alla fine della pista (km 13,6), si svolta a sinistra e si prosegue lungo la via Asseggiano, si supera la grande rotonda e si prosegue oltre fino a via Rossignago (km 15,4), già in territorio di Spinea. Si lascia a destra il capitello e una fontana e, alla prima a destra, si svolta per via Frassinelli per raggiungere il sottopasso, anche esso ciclopedonale, sulla linea ferroviaria Venezia-Bassano. All’uscita si svolta prima e poi a destra-sinistra e dopo poco si prende, sempre a destra, un “careson” che, con un ponticello, supera lo Scolo Dosa e ci porta sulla via XXV Aprile. Si svolta a sinistra per via Frassinelli, questa volta in comune di Martellago, fino all’imbocco sulla destra di via Manzoni (km 19). All’intersezione con il Rio Roviego si gira a sinistra impegnando una bella, ma breve, ciclabile fino a via Stazione. Si prende, quasi di fronte, via Canaletto e poi si gira a destra su via Guardi. Giunti in via Roviego si svolta a sinistra ma dopo pochi metri si gira a destra per via Aldo Moro rimanendo sulla via fino a raggiungere un bel parco a cavallo del Marzenego. Attraversato il fiume con una bella passerella si prosegue su ciclabile in cemento rosa fino ad incrociare con attenzione la SP 38. Superato l’incrocio si imbocca, proprio di fronte, una strada asfaltata a prevalenza ciclabile e si prosegue su lungo rettilineo anche quando la pavimentazione diventa campestre. Una quercia maestosa ci indica che siamo sulla strada giusta. La stradina ridiventa asfaltata in prossimità di alcune abitazioni signorili. All’altezza di via Trento (km 23) svoltiamo a sinistra, attraversiamo via Roma (semaforo) e proseguiamo su via delle Motte fino a raggiungere il Parco del Passante (trattasi di aree verdi realizzate lungo parte dell’autostrada per ridurre l’impatto ambientale dell’opera). Si percorre il parco in direzione nord tenendo l’autostrada sulla sinistra (a metà percorso attenzione all’attraversamento della SR 245) fino a raggiungere un dedalo soprelevato di strade sotto le quali ci incuneeremo. Si passa accanto al casello di Martellago su strada sterrata e dopo aver attraversato dapprima un’altra area verde di compensazione ambientale, e poi un piccolo bosco privato, incontriamo il fiume Dese all’altezza del Mulino Cosma, in località Cappella di Scorzè (km 27,5). Il mulino, costruito nel 1470, è rimasto attivo fino al 1995. Dal mulino inizia una bella ciclopedonale realizzata dall’amministrazione di Scorzè che serpeggiando lungo il Dese ci porta in circa 5 km al Mulino Todori, di proprietà privata, all’interno dell’omonima oasi. All’uscita si gira a sinistra per via Contea e si tiene la strada, svoltando a destra, fino a quando la stessa cambia improvvisamente nome in via Ferrara avendo oltrepassato il confine tra la provincia di Venezia e quella di Padova. Si prosegue sulla destra prendendo via Duini rincontrando nuovamente il Dese (km 34,5) e lasciandolo sulla destra per proseguire fino all’intersezione semaforica con la SP 44d. Si oltrepassa il semaforo percorrendo via Obbia Bassa per circa 1,2 km, svoltando a destra sulla SP 44 e prendendo subito a sinistra via Lazzaretto fino ad incrociare via Montello I° tronco. Si svolta a destra e si percorre la lunga ciclopedonale che ci porta fino al centro di Silvelle (km 39,7), piccola frazione del comune di Trebaseleghe. Da segnalare, poco distante, la parrocchiale dedicata a San Martino Vescovo al cui interno possiamo ammirare, tra le altre, una bella pala del XVI sec. opera del pittore Cosimo da Castelfranco (1560-1620) e una fonte battesimale cinquecentesca in marmo. Meno di 300 metri, in direzione nord, separano la piazza di Silvelle all’imbocco della ciclopedonale sull’ex ferrovia Ostiglia-Treviso. Si percorre la bella ciclabile asfaltata per 5 km e si svolta poi a destra per via Marconi e ancora a sinistra per via Regina Cornaro fino al centro di Piombino Dese, proprio di fronte alla parrocchiale (1926), dedicata a San Biagio Vescovo (km 45,9). Lasciata la chiesa sulla destra si prosegue lungo via Roma ed ecco che, sulla destra, si erge maestosa la cinquecentesca Villa Cornaro opera del celebre architetto Andrea Palladio (la villa patrimonio Unesco dal 1996 è ora di proprietà privata ed è visitabile solo su prenotazione). Superata la villa si prosegue per poche decine di metri, si svolta a destra per via della Vittoria, si sottopassa la ferrovia su comoda ciclabile e si svolta decisamente a sinistra, tornando leggermente indietro per un breve sentiero ciclabile, trovandosi in breve a costeggiare la ferrovia. La strada assume diverse denominazioni, via Molinella, via del Vetro e via Dese ma è quasi sempre riservata a frontisti e residenti. Al km 50,3 si incrocia la SP 19 (via Vittorio Veneto) si svolta a sinistra e si raggiunge in poco tempo il Municipio di Resana. A questo punto svoltando a destra lungo la SR 245 bisogna fare attenzione perché la strada è piuttosto trafficata, ma il tutto dura poco perché una bella ciclabile bidirezionale sul lato ci permette di impegnare in tutta sicurezza la grande rotatoria che ci troviamo davanti. Quasi di fronte rispetto all’imbocco prendiamo via Antica Loreggia (km 51,7), anche questa riservata a frontisti e residenti, proseguiamo per circa 3,5 km e continuiamo poi su via Alfieri all’altezza di via Larga, imboccando poco dopo sulla destra la stretta via Monti (km 54,5). Troviamo ora una nuova ciclabile che costeggia dapprima una recente rotatoria a fagiolo e poi via Forche sottopassando la linea ferroviaria. Siamo già a Castelfranco, la città del Giorgione, per raggiungere il centro storico, racchiuso da suggestive mura medievali, da via Forche poi svoltiamo a sinistra per via Verdi su un’altra ciclabile a doppio senso fino all’incrocio con via Battisti. Svoltando a destra e poi a sinistra su via Borgo Treviso e via Riccati si raggiunge in breve tempo il centro storico. Per motivi di traffico invece noi preferiamo svoltare a sinistra, poi a destra per via Puccini e ancora a destra per Borgo Pieve. Siamo ora in vista della imponente Torre Civica (che presenta sulla facciata principale un leone marciano di pietra d’Istria del 1499 segno della dominazione veneziana) e della Porta Treviso, una delle due porte di accesso al castello, che varcheremo. Da non perdere la Casa Museo del celebre pittore Giorgione (1478-1510) e il Duomo di San Liberale costruito nel 1723 dall’arch. Francesco Maria Preti (1701-1774), all’interno del quale è conservata la celebre Pala di Castelfranco (Madonna in trono col Bambino tra i santi Liberale e Francesco) opera di Giorgione del 1502. Si esce ad ovest dalla Porta Cittadella, si svolta a destra per Borgata Vicenza e a sinistra per via Redipuglia raggiungendo nuovamente la SR 245. In questo caso la ciclabile è subito presente, giriamo a destra, attraversiamo prima via Monte Grappa e poi, tramite un sottopasso ciclabile, la trafficatissima SR 53. Proseguiamo lungo la SR 245, sempre su ciclabile fino all’imbocco, in località Villarazzo del Sentiero degli Ezzelini (km 59,6), che troviamo sulla destra. Il Sentiero scorre lento lungo il corso Muson e presenta regolari segnavia per accompagnare il visitatore. Tutto il percorso, tranne poche eccezioni, è su fondo sterrato ed il territorio attraversato, di per sé molto interessante, è impreziosito da alcune elementi architettonici ed ambientali di notevole rilievo. È il caso, nel comune di Castello di Godego, di Villa Caprera (km 68,4) (dove sembra abbia soggiornato Garibaldi) e della chiesetta di San Pietro e, nel comune di Loria, dell’Oasi ai due torrenti (km 66,0) e del Parco naturale sul vecchio alveo del Muson (km 68,4). Ai piedi dell’unica salita dell’itinerario, in località Pagnano (km 77,0) da non perdere la visita del caratteristico maglio, ora di proprietà comunale, un’antica officina fabbrile del 1468 (come riporta una pietra angolare) operativa fino al 1979. Come già detto, l’ultimo miglio del percorso è rappresentato da una costante salita che nasce proprio di fronte all’antico maglio. Si impegna prima via Foresto di Pagnano e poi via Santa Caterina (per la presenza della trecentesca chiesa dedicata a Santa Caterina d’Alessandria). Dopo poco più di 1,8 km l’arrivo in piazza Garibaldi (km 78,8) ci ripaga di quest’ultima fatica. Asolo è tutta una scoperta, ci si può fermate poche ore o qualche giorno, si respira un’aria di storia e poesia. Per chi ha poco tempo una visita veloce merita la Cattedrale di Santa Maria Assunta, già citata nel 969, ma pesantemente rimaneggiata nel tempo che offre all’interno due pregevoli pale di Lorenzo Lotto (1480-1557) e Jacopo Da Ponte (1510-1592), e il Castello della Regina risalente al X sec., anch’esso rimaneggiato, ove dimorò dal 1489 fino alla sua morte (1510) Caterina Cornaro Regina di Cipro e Signora di Asolo. Qualche ora invece serve pe visitare il prezioso Museo Civico, collocato nel Palazzo del Vescovado e nella Loggia della Ragione.

Venezia

Scorzè - pista sul Dese

Castello di Godego - villa Caprera

Asolo

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