GT 6 – OSTIGLIA BASSA

NELLE VALLI GRANDI VERONESI

(Ostiglia – Cologna Veneta, 57 km)

Ostiglia, la romana Hostilia, è un millenario crocevia di strade di lunga percorrenza: si pensi - oltre all’arteria ovest-est del Po - alla direttrice nord-sud della Via Claudia Augusta, la via imperiale che dal Danubio tedesco scendeva al Brennero e a Trento si biforcava nel ramo sud per Verona e Ostiglia e ramo est per Feltre e Altino. La vocazione di queste terre, ora mantovane, è di essere un luogo di passaggio, un punto di contatto tra diverse civiltà: e da qui il Green Tour ci porta anche nelle sconfinate distese pianeggianti delle Valli Grandi Veronesi, luogo di grandi spazi e verdi zone umide. Questo paesaggio è solcato come un misterioso rettifilo dal sedime dell’ex ferrovia per Treviso (l’Ostiglia, come viene familiarmente chiamata dai molti estimatori che la vivono in modo spesso passionale, come una specie di luogo dell’anima), un’opera dalla storia affascinante e dalla vita breve e travagliata che in queste zone non è ancora stata recuperata alla ciclopedonalità, ma che costeggeremo e spesso intersecheremo lungo un percorso di tranquille strade secondarie.


Dalla nuova stazione ferroviaria di Ostiglia (km 0,0) si raggiunge presto la piazza Cornelio Nepote (km 1,7) dedicata al celebre storico dell’antica Roma, il figlio più illustre di questa città. Usciti dal centro e attraversata la SS12 dell’Abetone-Brennero, ci si trova presto immersi in un contesto rurale, momentaneamente interrotto dalla visita al santuario mariano della Comuna (km 7,1) ma che diventa sconfinato e silenzioso quando poco dopo si attraversa il Canal Bianco (km 7,7). La solitudine del paesaggio è animata dalla costante presenza del rettifilo verde della ex ferrovia, che frequentemente incontriamo lungo il percorso e di cui possiamo individuare le vecchie stazioni e caselli. Entrati in provincia di Verona (km 12,6) e arrivati nei pressi di Casaleone, si entra (km 20,1) in un suggestivo percorso sterrato all’interno dell’oasi naturalistica della Valle Brusà a fianco del fiume Menago, da cui si esce nei pressi dell’ingresso principale (km 23,6). Passata Cherubine di Cerea (km 26,0) si raggiunge San Pietro di Legnago, con la bella pieve romanica di San Salvaro (km 31,0); poco dopo (km 32,0) si percorre per un tratto la ciclovia del fiume Bussè, lungo il quale si raggiunge presto Legnago (km 33,8), principale centro del Basso veronese e terra natale del musicista Antonio Salieri. A Legnago si attraversa l’Adige sul ponte Umberto (km 35,4) passando nella frazione Porto, dove ridiventa ben visibile la prossimità al sedime dell’ex ferrovia, come una costante presenza al nostro fianco. In una gradevole campagna verde si passa vicino a Boschi Sant’Anna e, sottopassata la SR10 Padana Inferiore, si raggiunge il centro di Minerbe (km 42,9), luogo di eleganti ville in cui è anche interessante dare un’occhiata all’edificio abbandonato della ex stazione, giusto in fondo a un viale alberato che parte dalla piazza centrale. Si riparte poi attraversando la frazione di San Antonio (km 47,3) e passando davanti (km 53,0) alle interessanti ville Querini Stampalia e Gaudio, subito prima di arrivare nel centro di Pressana (km 53,7). Nel frattempo abbiamo intersecato più volte il tracciato dell’ex ferrovia, e ce ne accorgiamo con chiarezza poco dopo, quando passiamo sotto un ponte sopra il quale fino a quarant’anni fa passavano i binari e possiamo andare a scoprire l’adiacente vecchia stazione di Cologna Veneta (km 56,0). Siamo così giunti nella meta di questa tappa che è proprio la bella cittadina di Cologna Veneta (km 57,6), uno dei più fiorenti giardini della Serenissima, celebre per la produzione del mandorlato tipico e per le numerose produzioni agricole di qualità.


Possibili deviazioni


  • Ostiglia si trova sulla sponda della sinistra idrografica del Po, di fronte a Revere: da qui passerà VenTo, ciclovia del SNCT (Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche).

  • Come detto, Ostiglia era il punto terminale di uno dei due rami della Via Claudia Augusta imperiale, che un progetto europeo vuole valorizzare come percorso di mobilità dolce (si veda www.viaclaudia.org). L’opzione cicloturistica verso nord della VCA, attualmente ancora in fase di definizione, si sta orientando per entrare nelle paludi del Busatello e poi, seguendo il fiume Tartaro, per passare per Gazzo Veronese, Nogara, Isola della Scala e Vigasio, da cui si raggiungerà Castel d’Azzano e Verona.

  • A San Pietro di Legnago si intecetta la ciclovia del fiume Bussè, un’allacciante tra Adige (Legnago) e Po (Bergantino) già ora percorribile in sicurezza e piacevolezza ma che sarà presto ulteriormente migliorata.

  • A Legnago si incrocia la ciclovia Adige Sud, la più naturale direttrice ciclabile che porta il Nord Europa in sicurezza direttamente sulle spiagge dell’Adriatico (Rosolina Mare) oppure a Chioggia e Venezia.

  • A Cologna Veneta si intercetta il Percorso Cicloturistico del Colognese, che nel suo ramo principale porta da Cologna a San Bonifacio in circa 20 km (www.percorsodelcolognese.it).

Valli Grandi Veronesi

Legnago

Pressana - Villa Querini Stampalia

Cologna Veneta

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