(Mantova - Mirandola, 74 km)
Da Mantova il nostro viaggio in bici verso Bologna continua seguendo per circa 25 km il Mincio fino alla sua entrata nel Po poco dopo Governolo. Attraversato poi quest’ultimo nei pressi di San Benedetto si va a cercare l’argine di un altro fiume, stavolta suo affluente di destra: la Secchia, che scende dall’Appennino reggiano. Sulla pista dell’argine della Secchia percorriamo un tratto di circa 20 km tra Quistello e Concordia, per poi deviare verso est su un percorso al momento su strade secondarie – ma ci auguriamo diventi presto in sede propria – per raggiungere in circa 10 km Mirandola, dalla cui stazione inizierà l’ultima tappa che ci porterà nel capoluogo dell’Emilia.
La tappa, che si svolge perlopiù in un verde ambito fluviale lontano dai centri abitati, è l’occasione per una pedalata serena e rilassante. A tale proposito va reso atto all’Ente Parco del Mincio, stazione appaltante dei contributi ministeriali per la ciclovia del Sole in Lombardia, di aver fatto negli ultimi anni un’importante opera di miglioramento del percorso in tutta la sua parte lombarda (provincia di Mantova), oltre 80 km tra il confine veneto (a Volta Mantovana, sotto Valeggio sul Mincio) e il confine emiliano (a Moglia, sopra Concordia sulla Secchia), che ha visto non solo la ristrutturazione di ampie porzioni del percorso già esistente ma anche la creazione di vari nuovi tratti di tracciato in sede propria, con un’apprezzabile attenzione alla qualità degli interventi.
Dal centro di Mantova, piazza Sordello (km 0,0) riprendiamo via San Giorgio aggirando il castello e attraversando la strada di circonvallazione sul passaggio ciclopedonale scendendo nel sottostante parco al bordo del lago Inferiore; lì (km 0,5) teniamo la destra scendendo verso sud. Poco dopo, al di là del ponte ciclopedonale di Porto Catena (km 1,0) si continua seguendo le indicazioni solcando il parco lungolago del quartiere Valletta Valsecchi; al km 2,4 si esce dal parco attraversando strada Diga Masetti sul passaggio ciclopedonale, continuando sul passaggio di fronte curvando poi a gomito sulla stradina in discesa che entra nel parco Baden Powell. Seguendo i percorsi interni al parco si prende il cunicolo che sottopassa la SP28; al di là si raggiunge presto il punto d’ingresso del Bosco Virgiliano, dove c’è anche la segnalazione del canile comunale (km 2,8). Da quel punto lo scopo è di raggiungere la località di Pietole Vecchia (l’antica Andes, tradizionalmente indicata come il borgo natio del “sommo poeta” Virgilio), in piena riserva regionale della Vallazza nel cuore del parco del Mincio, posta a poco più di 2 km di distanza in linea d’aria: inoltrandosi nel Bosco si può trovare un divertente e suggestivo percorso single track adatto alle mountain bike che corre a fianco del fiume, invece noi descriveremo il percorso adatto al cicloturista medio che è più lungo ma più sicuro e confortevole. Anziché dunque penetrare nel Bosco Virgiliano noi proseguiamo sulla destra seguendo la strada principale, lungo la quale alla fine usciamo sulla SS62 in prossimità del passaggio a livello della ferrovia per Monselice (km 3,5): lì attraversiamo la strada, e al di là prendiamo a sinistra verso sud la pista ciclabile che le corre parallela. Inizia così un tratto di circa 2,5 km di pista in sede propria a fianco della SS62 che percorriamo fino a Cerese, sede municipale del comune di Borgo Virgilio, dove (km 6,0) curviamo a sinistra in strada del Corriere, che dopo circa 500 m (km 6,5) diventa sterrata inoltrandosi progressivamente in una zona del parco del Mincio in cui sono presenti campi coltivati. Al km 8,4, ormai a ridosso del Mincio, ci si trova nel punto in cui arriverebbe anche il percorso single track adatto alle mountain bike a fianco del fiume nel Bosco Virgiliano cui si è accennato prima, percorso che sarebbe di soli 2,1 km anziché i 5,6 km descritti da noi. Poco più avanti (km 9,1) ci si allontana dal lungo Mincio per entrare a destra nel borgo di Pietole Vecchia (Andes) di cui si è parlato prima; seguendo quindi le indicazioni si imbocca via Argine Fossetta iniziando un tratto rurale molto tranquillo e aperto, popolato di uccelli acquatici che volano tra i vari corsi d’acqua, che presto raggiunge in effetti l’argine del canale Fossetta (km 11,0) lungo il quale si passa a fianco dell’abitato di San Biagio sottopassando la A22 in prossimità dello svincolo di Mantova Sud (km 13,9). Al km 15,6 si transita da Bagnolo San Vito, comune esteso tra i corsi del Mincio e dell’ormai vicino Po; poco dopo l’uscita dal paese, in corrispondenza del grosso edificio idraulico della chiavica Travata (km 18,0) inizia un bel tratto di percorso lungo l’argine destro del Mincio con fondo inizialmente in buono sterrato e poi di nuovo asfaltato, lungo il quale si trova presso l’incrocio con via Molinara anche la possibile deviazione per Governolo (km 25,6), luogo ideale per una sosta di ristoro. Al km 26,8 la pista arginale si allontana dal Mincio, ormai prossimo alla sua immissione nel Po, per spostarsi verso l’argine sinistro del Po presso la frazione di Correggio Micheli (km 28,5). Si tratta ora di varcare il Grande Fiume sul nuovo monumentale ponte della SS413 installato recentemente in sostituzione del vecchio: in attesa di poter usufruire delle sue ampie sedi ciclopedonali con un’immissione dedicata bisogna al momento proseguire con prudenza sulla rampa stradale (al km 30,6 si può usare una strada sterrata per accorciarne il percorso di avvicinamento) e attraversare il ponte sempre con prudenza sulle corsie del traffico ordinario. Appena al di là del ponte si prende la prima uscita sulla destra che permette di raggiungere la sottostante via Argine Nord (km 32,8) su cui si prosegue seguendo il corso del Po fino al km 37,8 quando si scende verso sinistra dal percorso arginale per entrare nel centro di San Benedetto Po: dalla centrale via Enrico Ferri si devia presto a sinistra per piazza Matilde di Canossa su cui si affaccia il monumentale complesso dell’abbazia di Polirone. Alla fine della piazza si ritorna verso destra su via Enrico Ferri, che uscendo dal centro abitato diventa via Villa Garibaldi; da quest’ultima seguendo le tabellazioni ciclabili si gira a sinistra su strada Moretta (km 40,0), quindi poco dopo a destra su strada Foriere che, varcato un canale di bonifica, sale sull’argine destro del fiume Secchia (km 42,1). Lungo la Secchia, che come detto prima seguiremo per circa 20 km col sottostante verde panorama di ordinati campi coltivati, si passano in successione Quistello (km 45,4, sull’altra sponda) e Bondanello (km 54,3); poco dopo l’esteso impianto idrovoro Mondine, nel comune di Moglia, al km 58,9 si passa il confine provinciale con Modena (e regionale con l’Emilia). Al km 63,2 si lascia l’argine varcando il ponte per entrare a Concordia sulla Secchia, dove si continua a seguire il fiume su via per San Possidonio che corre sotto l’argine sinistro per poi staccarsene e continuare oltre l’incrocio con la SP5 su via Malcantone. Si svolta poi a sinistra in via Andreola (km 65,6), poi in fondo a destra in via Fratelli Cervi entrando nel centro di San Possidonio all’incrocio con piazza don Andreoli (km 66,6): lì si gira a sinistra, poi dopo 200 m in fondo a destra in via Federzoni e dopo altri 300 m a sinistra in via Molinetto (km 67,1) seguendo il canale Sabbioncello. Al km 68,7 si attraversa a sinistra il canale entrando in via Prati, che passando in mezzo ad aree rurali conduce alla località di San Martino Carano (km 71,9), ormai alle porte del capoluogo Mirandola; proseguendo diritto su via San Martino si arriva all’incrocio (km 73,8) con via Giovanni Pico, il celebre filosofo rinascimentale nato nella cittadina, dove si gira a sinistra per entrare nel centro storico prima in piazza della Conciliazione col Duomo e infine in piazza Costituente, punto di arrivo della tappa (km 74,4).