(Verona - Mantova, 66 km)
Con il varo nel 2017 del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche (SNCT), il MIT – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (all’epoca MIMS - Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile) ha inserito nella rete la ciclovia Verona-Bologna-Firenze denominandola “ciclovia del Sole”, scegliendo per essa non l’itinerario nord-sud più diretto e intuitivo passante da Ostiglia (coincidente grossomodo con l’attuale ferrovia Verona-Bologna, che a sua volta ricalca il ramo ostiliense della storica Via Claudia Augusta) ma andando a cercare più a ovest il fiume Mincio poco sotto Peschiera del Garda, per poi raggiungere Mantova lungo esso e rientrare vicino alla ferrovia Verona-Bologna solo molto più avanti a Mirandola, già circa 20 km a sud del Po. Il motivo di tale scelta, certamente poco naturale, va ricercato da un lato nella sostanziale assenza di infrastrutture ciclistiche già esistenti o in divenire lungo la direttrice Verona-Ostiglia, dall’altro nel prestigio di cui gode la ciclovia del Mincio tra Peschiera e Mantova, da decenni apprezzato itinerario cicloturistico accessibile a tutti che meritava di ottenere un rango di scala nazionale.
Se l’augurio per il futuro è che anche l’itinerario nord-sud via Ostiglia veda finalmente un’evoluzione ciclabile all’altezza delle sue potenzialità di livello europeo, ponendosi in tal modo come un’alternativa appetibile (anzi: già molto appetita dai cicloturisti del mondo germanico, che sognano di percorrere fino in fondo le tracce della cara vecchia Claudia Augusta dal Danubio al Po) all’attuale percorso via Mantova, per il presente possiamo comunque godere di un’esperienza su due ruote di qualità, che dalla città scaligera conduce nel cuore della colline moreniche veronesi, dolci terre di vigneti e olivi, sfiorando il basso Garda (Peschiera è raggiungibile in 6 km risalendo il Mincio verso nord) e pedalando in serenità lungo le verdi rive del fiume fino a Mantova, il gioiello rinascimentale dei Gonzaga che chiamarono a operarvi artisti del rango di Andrea Mantegna, Pisanello, Leon Battista Alberti e Giulio Romano, città da sempre sospesa con la sua provincia tra l’appartenza alla Lombardia di cui è il lembo sud-orientale e la prossimità geografica a Veneto ed Emilia con i secolari rapporti che ne derivano.
Dal centro di Verona, piazza Bra (km 0,0), prendiamo la pista ciclabile lungo corso Porta Nuova; in fondo al corso (km 0,7), in prossimità della monumentale Porta Nuova, teniamo la destra sulla pista in sede protetta di circonvallazione Oriani. Arrivati a Porta Palio (km 1,5) aggiriamo la porta sull’esterno prendendo la pista su viale Colonnello Galliano fino all’incrocio con via San Marco (km 2,3) dove attraversiamo a sinistra entrando subito a destra nella pista del canale Camuzzoni. All’incrocio con corso Milano (km 2,8) teniamo la sinistra seguendo le indicazioni della pista ciclopedonale che dopo 700 m passa sull’altro lato; in fondo al corso, dove inizia una leggera salita, transitiamo nel sottopasso ferroviario (km 4,7), quindi alla rotonda superiore sempre seguendo le indicazioni della pista svoltiamo a sinistra attraversando prima via Gardesane, poi via Bresciana per imboccare la bella pista sul canale interrato che ci conduce nella frazione di San Massimo nella centrale via Beniamino Romagnoli (km 5,9). Lì teniamo la destra, svoltando dopo 600 m a sinistra in via Anselmi e poi a destra su via Brigata Aosta, su cui poco dopo inizia sulla sinistra una pista ciclabile. All’incrocio con via Carnia (km 7,2) proseguiamo diritto, e lo stesso alla successiva rotonda imboccando via Cason dalla quale si iniziano a notare cantieri (forse nel frattempo già conclusi) per la costruzione della suddetta “ciclovia del Sole” Verona-Bologna-Firenze. Alla piccola frazione Cason (km 8,5) proseguiamo sempre diritto sottopassando la ferrovia per Milano e l’autostrada A22 del Brennero arrivando nella frazione Caselle del comune di Sommacampagna, dove troviamo la pista in sede protetta di via Ceolara (km 10,7). In località Palazzo (km 13,0) la pista va a sottopassare l’autostrada A4 per Milano; all’uscita su via Caselle SP26A (km 14,8) si prosegue a destra continuando poco dopo in salita su via Pigno fino al centro di Sommacampagna, dove si trovano chiesa parrocchiale e municipio del paese (km 15,9). Continuiamo quindi su via Guastalla passando a fianco del cimitero e proseguendo nel gradevole paesaggio delle colline moreniche veronesi, terra di produzione del vino Custoza; una dolce salita seguita da una discesa in uno spettacolare viale alberato ci conduce con un breve tratto sterrato nella corte Guastalla Nuova (km 20,2), dove giriamo a destra costeggiando un campo da golf e uscendo su via San Rocco. Lì torniamo su asfalto tenendo la sinistra passando per la località San Rocco di Sona con una bella pieve del XVI secolo (km 21,7), quindi svoltando a sinistra su via Brolino si raggiunge prima la frazione Oliosi del comune di Castelnuovo del Garda (km 24,0) e poi la frazione Salionze del comune di Valeggio sul Mincio (km 26,3). Dall’abitato di Salionze si scende con un breve declivio boschivo sull’argine sinistro del fiume Mincio, originatosi 6 km più a nord come emissario del lago di Garda presso Peschiera, argine che percorriamo in direzione sud raggiungendo presto la diga di regolazione (km 28,1): attraversando la diga e risalendo l’argine destro del Mincio si arriverebbe a Peschiera del Garda, all’estremità sud del lago; noi invece proseguiamo sulla pista dell’argine sinistro in direzione Mantova. Anticipata dalla vista in alto del castello del capoluogo Valeggio, nota per la produzione dei tipici tortellini e la presenza degli splendidi Giardini Sigurtà, al km 34,8 raggiungiamo la pittoresca località di Borghetto, dominata dal ponte visconteo sul fiume che vi disegna suggestive cascatelle. Proseguendo sulla sinistra Mincio, al km 40,0 si incontra il confine provinciale tra Verona e Mantova (e anche regionale tra Veneto e Lombardia), e poco dopo al km 40,7 si trova il bivio ciclabile per Volta Mantovana in un punto dove il fiume è convogliato in alcuni mulini (è presente anche un punto di ristoro). A Pozzolo (km 42,4), frazione del comune di Marmirolo, esce dal Mincio il canale scaricatore “Pozzolo Maglio”: il nostro percorso prosegue da qui in avanti per un lungo tratto alla sinistra del canale senza grandi punti d’interesse ma in totale tranquillità, mentre il corso principale del fiume inizia a divagare verso ovest e lo incontreremo di nuovo solo dopo circa 20 km all’ingresso di Mantova quando avrà già formato il lago Superiore. Al km 48,0 si transita a fianco di Marengo, altra frazione di Marmirolo; al km 55,6, presso la frazione Soave di Porto Mantovano, si attraversa il canale e si prosegue per più di 4 km sull’argine destro lasciandolo al km 59,9 per iniziare un ben percorso ciclabile asfaltato e tabellato in area rurale che all’incrocio con strada per Soave, uscendo da un cancello della corte San Girolamo, prosegue al di là entrando nell’abitato del quartiere Cittadella di Mantova (km 63,0). Seguendo le indicazioni si imbocca poi il ponte, dotato di passerella ciclopedonale, che separa il lago Superiore da quello di Mezzo; al di là (km 64,0) si gira a sinistra entrando in un sottopasso, oltre il quale si inizia costeggiare il lato sud del lago di Mezzo passando anche a fianco dell’imbarcadero turistico per le visite al parco del Mincio. Al km 65,4 si sottopassa il ponte tra il lago di Mezzo e quello Inferiore; al di là, dopo circa 300 m si abbandona la pista bordo lago attraversando a destra la soprastante strada di circonvallazione sul passaggio ciclopedonale e aggirando il castello di San Giorgio che ospita il Museo Archeologico Nazionale. Tornati sulla strada che entra nel centro storico della città dei Gonzaga si approda in piazza Sordello (km 66,1), punto di arrivo della tappa, sulla quale si affaccia il Palazzo Ducale.