(Trento - Borghetto d'Avio, 53 km)
Nella splendida rete delle ciclabili della Provincia Autonoma di Trento, in esercizio dagli anni ’90 e da allora in costante evoluzione fino a contare a oggi quasi 500 km di piste asfaltate di qualità, la ciclovia dell’Adige svolge senz’altro il ruolo di ammiraglia. Con i suoi 81 km dal confine altoatesino di Cadino a quello veronese di Borghetto d’Avio la pista attraversa la porzione trentina della valle dell’Adige, itinerario che dai passi Resia e Brennero mette in comunicazione da millenni il mondo germanico d’oltralpe con quello latino della val Padana: naturale dunque che essa divenisse una componente fondamentale della ciclovia del Sole (Eurovelo 7), che percorre verticalmente il continente dall’estremità nord di Capo Nord a quella sud di Malta. Le due città più grandi del Trentino, il capoluogo Trento e Rovereto, si trovano lungo la pista e la dividono in tre parti uguali di circa 27 km l’una. Da buona ammiraglia, la pista dell’Adige permette di collegarsi con altri itinerari interessanti: ad esempio, dai 200 m di quota di Trento si può salire (al momento in treno o su strada normale in circa 12 km, ma dal 2027 anche in ciclabile) ai 500 m di Pergine e da là percorrere la pista della Valsugana che segue il fiume Brenta fino a Bassano del Grappa. Altri punti significativi lungo la ciclovia sono San Michele all’Adige (20 km a nord di Trento), innesto della piana Rotaliana che poi conduce alla val di Non, e Mori (7 km a sud di Rovereto) da dove in circa 12 km si scende a Torbole sul lago di Garda. Percorrere la pista dell’Adige, sempre affiancata a breve distanza dalla linea ferroviaria del Brennero con numerose stazioni a intervalli regolari, è un’esperienza affascinante sia per la varietà del percorso (dai lunghi tratti serenamente a fianco del fiume a quelli più animati con dolci saliscendi in mezzo ai vigneti tra Rovereto e Borghetto) che per l’interesse dei luoghi attraversati, ricchi di storia e cultura; inoltre, tra una pedalata e l’altra, le soste nei bicigrill (un sistema di attività di ristoro e servizio curato dalla stessa Provincia Autonoma che impone un disciplinare da rispettare e ne segue la qualità) permettono di ritemprarsi con un buona offerta culinaria che non manca di proporre le tipicità locali.
La nostra tappa prende il via da Trento, la romana Tridentum dalla storia millenaria. Dal cuore della città, la monumentale piazza del Duomo (km 0,0), percorriamo via Verdi sottopassando la ferrovia e arrivando a ridosso dell’Adigetto, canale che corre parallelo all’Adige: lì (km 0,6) teniamo la sinistra continuando verso sud fino al parco delle Albere, dove attraversiamo l’Adige sul ponte ciclopedonale (km 1,3). Al di là proseguiamo ancora a sinistra verso sud, seguendo da lì in avanti la tabellazione della ciclovia. Al km 4,7 si passa accanto al bicigrill Trento; subito dopo inizia un tratto rilevato di circa 1 km a fianco dell’aeroporto cittadino intitolato a Giovanni Caproni, pionere dell’aviazione italiana. Si prosegue quindi in tranquillità sull’argine sinistro dell’Adige fino all’altezza di Besenello, dove (km 15,2) si passa sull’argine destro non scordando di ammirare l’imponente castel Beseno che si staglia a sinistra dominando il fondovalle. Al km 17,7 si riattraversa il fiume su un ponte ciclopedonale bianco presso l’abitato di Nomi, in un punto dove a circa 100 m si trova un altro bicigrill. Proseguendo, dal km 21,8 si inizia a costeggiare l’esteso abitato di Rovereto, la Città della Quercia sede del prestigioso MART (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto); al km 26,0 si arriva in piazza Filzi vicino al ponte sull’Adige per Isera, e poco dopo, all’attraversamento del torrente Leno (km 26,8), si può deviare sulla pista a fianco del torrente per raggiungere il centro storico della cittadina. Il nostro percorso prosegue invece a fianco dell’Adige verso sud, passando subito accanto al bicigrill Rovereto e sottopassando l’autostrada A22 (km 29,0). Poco dopo, al km 29,8 al di là di un sottopasso della SS240 per Mori e l’alto lago di Garda, attraversiamo l’Adige portandoci in destra idrografica e seguiamo un canale idroelettrico, trovando al km 31,4 il bivio per la citata ciclovia che passando per Mori e Nago permette di scendere all’alto lago di Garda nel centro di Torbole. Continuando superiamo nuovamente canale e fiume (km 33,5) per tornare in sinistra; inizia quindi un tratto che corre sotto l’autostrada A22, poi dopo un sottopasso di questa (km 35,0) il percorso ciclabile corre stretto tra l’Adige e la ferrovia, fino a quando con un altro ponte (km 37,2) si passa in destra presso l’abitato di Chizzola. Poco dopo, al termine di un suggestivo rettilineo immerso nel verde a fianco nel fiume, inizia (km 38,5) un divertente tratto in mezzo ai vigneti che prima sale dolcemente e poi scende rapidamente: da esso guardando a est si vede il monte Zugna con il bianco santuario di San Valentino sotto il quale a grandi lettere è segnalato il cammino per passo Buole, luoghi di battaglia nella Prima Guerra Mondiale; mentre a sud si nota sui rilievi dell’altopiano dei Lessini il sinuoso percorso a tornanti dell’impegnativa salita per Sega di Ala, palestra per i cilclisti più allenati. Al km 42,8, in prossimità di Pilcante si sottopassa il viadotto stradale col quale si può raggiungere in breve il centro di Ala, nota come Città di velluto per una delle sue produzioni più tipiche; proseguendo sulla ciclovia giungiamo invece al km 45,7 all’opera di presa del canale idroelettrico Biffis che, come vedremo nella prossima tappa, ci accompagnerà poi fino a Verona dove dopo il passaggio nell’ultima centrale rientrerà nel fiume. Passati a fianco del bicigrill Ruotalibera (km 48.5) proseguiamo per altri 5 km circa fino a raggiungere il termine della pista trentina in corrispondenza del confine provinciale con Verona e regionale col Veneto, accanto all’abitato di Borghetto d’Avio (km 53,5) anch’esso munito di stazione ferroviaria della linea del Brennero.